VINCENZO VAVUSO
Vincenzo Vavuso nasce a Caserta nel 1972 e vive attualmente a Salerno. Si appressa al mondo dell’arte dall’età di 25 anni, anni in cui cresce l’esigenza di dover trasferire nelle tele il mondo che lo circonda e che lui tanto ama. Scrive un manoscritto composto da sei capitoli, impresa maestosa, in cui compara la pittura napoletana di tre epoche iniziando dall’800 fino ai giorni nostri intitolato: “La pittura: l’espressione di noi stessi”, in via di pubblicazione. Il filo conduttore del manoscritto è l’amore, il suo amore per l’arte. Il cammino dell’artista ha inizio con il figurativo per avere una svolta decisiva agli inizi del nuovo secolo verso l’informale, il materico. Il suo grande amore per la natura lo guida, nell’attuale percorso, ad inserire nei suoi elaborati elementi naturali come: terra, sabbia, frammenti di tronchi d’albero. Innumerevoli sono le sue partecipazioni a collettive e personali, opere sue sono presenti presso enti statali e collezionisti privati. Seguito e apprezzato sia dai fruitori che dalla critica, di lui hanno scritto e pubblicato in riviste di settore professionisti del mondo dell’arte. Le sue opere nascono e si sviluppano, dopo un impegnato studio personale, in maniera spontanea ed efficiente. Al momento della stesura all’idea iniziale, che è prettamente formale, aggiunge l’emozione del momento. Cattura il pubblico attraverso il suo linguaggio e con la ricca gamma di tonalità, affidandogli le chiavi per addentrarsi nel suo mondo di pure commozioni dell’anima. Ogni traccia da lui stesa è il frutto e il riassunto di un percorso importante della sua vita, geroglifico dell’anima, felice e colmo d’emozione. Il grande amore nei confronti della montagna lo conduce alla realizzazione delle opere qui esposte: “Vallata” e “Paesaggio Innevato”, che offrono un grande scenario astratto, ricco di pathos e trasporto sentimentale. I colori verdi e rossi dominano la scena proposta, a ricordo della natura rigogliosa, mentre i rossi riconducono il nostro pensiero ai tramonti estivi, dove le montagne si mostrano nel loro splendore consegnandoci la loro essenza di ossidi. Il collegamento mi è spontaneo ed immediato nel momento in cui, rivisitando i miei ricordi m’affiora alla mente l’immagine del maestoso Monte Civetta in provincia di Belluno che al tramonto si veste di colore rosso talmente intenso da essere assorbito da tutto ciò che lo circonda. Vavuso cola nella tela il colore, lo plasma, lo modella e lo conduce alla forma, non forma, pervenendo ad un risultato finale dalla grande suggestione.