Critica Oscar Cirio
Oscar Cirio nasce a Udine nel 1959 e attualmente risiede tra Flumignano e Torlano di Nimis (UD). Già dall’età di sette anni s’approccia al mondo della creatività attraverso il modellismo, dove ha modo di capire le proporzioni e le campiture di colore necessarie a rendere i modellini da lui creati il più vicino possibile alla realtà. Le sagome così elaborate sono perlopiù aeroplani, carri armato, casette e soldatini. Successivamente si appassiona al disegno geometrico approfondendo lo studio delle luci, delle ombre e delle prospettive, associandolo inoltre al suo grande interesse indirizzato allo studio del colore, delle armonie e dei vari abbinamenti cromatici che verranno sperimentati ampiamente nel momento in cui Cirio inizierà a dedicarsi al figurinismo. Principiata questa nuova esperienza Cirio intraprende lo studio della storia del costume a partire dal ‘500, anni in cui nacquero le prime divise militari. All’atto della decorazione delle sue sagome Cirio immette la luce zenitale (ossia luce che proviene dall’alto) aumentando, così facendo, l’effetto dei toni chiari e scuri. Affinata questa passione partecipa a concorsi di figurinismo a Trieste, Udine, San Daniele e fuori regione, negli anni “97-98-99”. Di queste partecipazioni sono state rilasciate dalle giurie varie menzioni di merito. A causa del lavoro che assorbe gran parte del suo tempo, Oscar necessita di un’espressione artistica nuova per dar sfogo alla sua creatività, il modellismo richiede troppo tempo e una buona vista, la pittura così vince su tutte le espressioni artistiche e l’artista inizia, circa 10 anni fa, a proporre, attraverso un linguaggio figurativo, le sue emozioni e le sue esperienze di vita. Particolarmente appassionato di tutti gli artisti contemporanei come: Afro Basaldella, De Chirico e la corrente metafisica Dalì e la corrente dell’espressionismo astratto americano. La sua ricerca si dirige prettamente sul colore e sul cromatismo e la nuova sfida è quella di ricercare la massima espressione di un colore prima che cambi ed entri in altri cromatismi. Quadri emblematici nel suo iniziale percorso hanno come tema: barche su mare, paesaggi e fiori, piccole sperimentazioni che successivamente abbandona perché si sente troppo legato alla forma. Ormai Oscar è maturo e preparato per entrare nel mondo informale, anche perché riflette la personale urgenza di sfruttare il tempo a lui concesso, oltremodo questa espressione artistica aiuta l’artista a catturare i pensieri del momento suggellandoli, ibernandoli nella tela accuratamente preparata.
La tecnica a velatura, usata dall’autore, prevede una pensata successione di azioni da erigere per ottenere il risultato voluto, quasi sempre egli parte dal colore bianco raggiungendo passo passo la tinta cromatica desiderata; con l’uso di diluenti sintetici Cirio disfa il colore per continuare così il suo cammino nel mondo della sperimentazione. L’utilizzo della spatola oltre a ciò lo aiuta, grazie alla gravitazione tra i colori, a dominare la pastosità del colore che si ordisce con gli altri colori autonomamente. Durante la realizzazione dei suoi quadri l’artista cade in uno stato di profondo rapimento e grazie a questo stato d’idillio personale, pennelli e spatola sembrano essere animati da vita propria.
Oltre che la sperimentazione sulla tecnica pittorica con l’uso del colore ad olio, acrilico su tela o cartone telato, steso con pennelli o spatola, Oscar immette nei suoi quadri retaggi culturali propri, di conseguenza ciò che vediamo non è solo il risultato di un quadro ben fatto, con accostamenti di colore azzeccati e armonici, ma se guardiamo con attenzione l’andamento del colore scorgiamo le Rune di vita positiva Celtiche (esse sono la missiva dell’autore che ci augura buona speranza di vita positiva). Le Rune sono il linguaggio segreto del mondo, Runa significa segreto, sussurrare. In principio esse erano tramandate oralmente e erano fonte inesauribile di potenza, possibilità e suggerimenti. I simboli delle Rune parlano della vita di tutti i giorni e venivano incise su tavolette di legno o su sassolini e conchiglie. I maghi e le streghe, gettandole a terra, ne traevano gli auspici. In totale le Rune sono 24 e una è senza nome. Esse sono potenti simboli di energia, la X (“Gebo” che significa dono) ad esempio è la Runa dell’amicizia, della speranza, dell’amore delle promesse realizzate, Oscar usa anche la Runa Nauthiz, che rappresenta le paure recondite e l’angoscia del futuro. Attraverso l’inserimento delle Rune l’artista immette nelle opere il disegno geometrico, a lui tanto caro, ma ne trasferisce un significato decisamente più profondo e non casuale. In maniera molto più celata, rispetto alle Rune, compaiono nelle opere di Cirio anche le simbologie esoteriche massoniche che accompagnano nel bene e nel male la storia dell’uomo, l’artista vive in modo del tutto personale questi inserimenti e li carica di un mistero affascinante e molto personale nelle loro combinazioni. Appassionato di storia dell’origine dell’uomo, della genetica, s’approccia e cerca di figurare nelle sue tele anche la sofferenza della gente. Attualmente le tinte preferite vanno dall’arancione al rosso bordò e la sua ricerca è in particolar modo direzionata sulla luminescenza del colore. L’uso dei colori freddi invece lo vede impegnato nell’uso del colore puro e non combinato con altri colori.
Oltremodo interessato e legato alla storia delle scoperte dell’uomo come: La costellazione di Orione, emblematico è il quadro dedicato a questa costellazione. Orione sia nella mitologia greca che latina era un gigante cacciatore che fu posto dal padre degli Dei tra le stelle per formare l’omonima costellazione, a ciò sono associate incisioni rupestri che raccontano la quotidianità dei propri autori e si tocca anche la magia della popolazione di Atlantide. Attraverso questo quadro si odono le importanti colonne di cultura e storia dell’uomo, temi tanto cari all’artista e sempre presenti nella sua opera.
Grazie alle opere informali di Cirio, i cui titoli celano e indirizzano a una lettura e ad un’apertura nei confronti della cultura in generale, viene originata in noi una profonda curiosità e immancabilmente siamo invitati ad andare a fondo nella conoscenza del suo essere artista, certo non sempre facile è la decifrazione o decriptazione del messaggio a loro associato, ma con un minimo di sforzo e curiosità riusciremo ad immetterci e ad essere assorbiti dal mondo di Oscar che timidamente e in punta di piedi si fa avanti, per essere accettato, capito e successivamente e indiscutibilmente apprezzato.
Raffaella Ferrari
Critico d’arte