MAURIZIO FRISUNGHELLI.

MAURIZIO FRISUNGHELLI

Frisinghelli Maurizio è nato a Rovereto, provincia di Trento, dove vive e lavora. Si avvicina al mondo dell’arte sin dalla più giovane età dedicandosi inizialmente alla pittura.

Maturo e pronto ad affrontare un nuovo percorso artistico modula la sua cifra espressiva dapprima con l’incisione, poi si sposta verso la scultura e qui inizia la sua sperimentazione, abbraccia nuovi e diversi materiali armonizzandoli insieme: terracotta, legno, pietra, maiolica, fusioni in bronzo, mosaico.

Espone in collettive e personali dal 1972, catturando attenzioni e consensi sia dalla critica che dal pubblico.

La scultura vera ha un anima e l’opera d’arte è anima e corpo insieme.

Attraverso le sue gremite composizioni Frisinghelli ci mette a disposizione un vero divertimento linguistico formato dall’arte colta e dall’arte didattica; singolare è l’equilibrio dei volumi e la calibratura dei chiaroscuri.

Nulla è dato al caso, dietro le sue composizioni c’è tanto studio, ricerca della perfezione e attenzione massima viene conferita al messaggio che l’artista vuole consegnare al fruitore.

I  suoi temi  son quelli della mitologia greco-romana (Ulisse) e del racconto biblico (L’Arca)  che attualizza collegandoli ai giorni nostri.

Profondamente attaccato alla vita fisica ed a quella di comunità, Maurizio nutre le sue opere con  lo spirito e con lo studio della storia della società ed è riuscito a creare un unico filo conduttore che lega i suoi messaggi: quello del condividere, dell’aiutarsi, del mantenere sempre vivo e aperto il dialogo. Il singolo affronta sì la vita , ma con grande difficoltà; insieme invece tutto diventa più semplice.

Tutti hanno bisogno di tutti, uniti si diventa una forza.

Frisinghelli così realizza, perfettamente conservato nella sua dignità plastica, l’UOMO, in senso generale; UOMO-DONNA, alla ricerca di un continuo e NON violento contatto fisico, i soggetti così rappresentati tendono verso l’alto e, grazie a quest’atteggiamento, l’artista assegna loro la giusta spiritualità.

Il mito è una parte importante della nostra spiritualità e l’arte è uno dei modi per figurare, salvare e inventare la nostra mitologia.

 

 

 

 

 

Maurizio, grazie alla sua la libertà e naturalezza di stile, riesce ad interpretare gli insegnamenti del passato con una nuova originalità.

Le diverse soluzioni combinatorie, date dai diversi materiali usati per la realizzazione di una scultura aumentano l’alone magico dell’impianto, dandogli rilevanza fortemente simbolica.

Costante nell’artista è il ritmo gestuale ampiamente visibile nelle sue steli: L’albero della vita, Verticale1, Ritmi.

Frisinghelli pian piano si allontana dal figurativo, ma non lo abbandona del tutto,  rimane sempre sulla soglia della leggibilità; come valore aggiunto all’interpretazione di queste opere c’è la simbologia che è aperta a molteplici suggestioni interpretative.

Il fascino prezioso della materia usata dall’artista raggiunge alti risultati nell’opera in bronzo: “Grande Dialogo”; emblematica è la riuscita della combinazione della trasparenza delle vesti, conquistata in maniera magistrale, con lo scorrere naturale della luce. L’unione di queste due componenti accresce ancor più la vitalità emotiva delle immagini.

Il processo creativo dell’artista si fa grande nell’opera: “Flauto Magico”, terracotta e legno, quest’opera si carica di un emozione lirica e affettiva vivissima.

La luce rosata della terracotta, uniforme, assoluta e l’inserimento del legno con le sue naturali sfumature e con i suoi giochi di aperto e chiuso, ci fanno vivere un momento di sospensione metafisica e fermano il tempo; non si ascolta una melodia, ma un suono unico atto a donarci una sorta di continuità ideale verso l’infinito.

A tal proposito ricordo il senso del non finito di Michelangelo: esso tende a ricordare che la vita non è  a lunga conservazione, ha una scadenza variabile forse, ma pur sempre certa, oltre la quale si entra nell’infinito.

Le opere che Frisinghelli propone alla nostra attenzione ci chiedono un modo nuovo di vedere il mondo, di re imparare a guardare ed intendere i rapporti umani e formali che si configurano alla nostra organizzazione percettiva.


Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>