Riconoscere un proprio talento e superare ostacoli grazie al perseguimento di obiettivi, come la realizzazione di opere scultoree filo figurative dedicate per lo più al mondo femminile, fanno di Andrea Bianco uno dei più importanti scultori attuali non vedenti. Le realizzazioni eseguite con una moltitudine di materiali come: marmo, legno, ceramica e bronzo, dimostrano un’attenta e sottile ricerca nel mondo della sperimentazione. Certo, il ricordo di forme e la già innata attitudine verso l’arte sin dalla tenera età, portano l’autore, all’età di quarant’anni, a raccogliere tutta la sua esperienza di vita e a convogliarla nell’arte. Inizia così una serie incessante di importanti frequentazioni a corsi e laboratori di scultura che porteranno Andrea ad affinare sempre più un personale stile, a conoscere i vari materiali da scolpire e ancor più importante a perfezionare una personale tecnica di scultura spostando l’attenzione anche al non farsi del male durante l’atto creativo. La cifra espressiva va via via prendendo forma, come le sue personali sculture, dove a volte si nota un’attenta ricerca del particolare, altre volte sfiorano l’informale o anzi meglio il non detto. A mezzo delle sculture Bianco ci stimola ad attivare la nostra fantasia e a completare autonomamente volti appena accennati, siluette allungate con drappeggi apparentemente statici, ma eseguiti con armonia ed equilibri d’altissima fattura. Le opere in ceramica si colorano di tonalità accese e vivificano ancor più la scultura, mentre le opere in legno vedono estrarre le naturali “leggende” del materiale come: anelli d’accrescimento, nodi, sfumature naturali dove emblematicamente diventano valore aggiunto dell’opera stessa. Varie sono le tecniche di comunicazione che attiva Andrea nella realizzazione delle sculture come ad esempio quando ci vuole rimandare un messaggio forte tende ad “esagerare” o sproporzionare alcuni elementi del soggetto rappresentato, così si apre una galleria di figure femminili allungate senza braccia, visi arricchiti da nasi importanti e occhi penetranti, figure che si ancorano agli stilemi classici dell’arte figurativa e altre che fluttuano autonomamente in mondi ovattati e tutti personali dell’intima emozione dell’artista. Forse fanno riemergere il ricordo lontano ormai della forma ossia ciò che è rimasto del ricordo di quando l’artista vedeva.
Alcune opere sono la rivisitazione di opere originali di autori importanti nel mondo della storia dell’arte, forse quelle opere che a lui non sono mai state concesse per l’ispezione attraverso il tatto, diventano l’oggetto del desiderio e come tale: “ Se non ce l’ho, me lo faccio”. L’artista supera gli ostacoli attiva la creatività, persegue i suoi obiettivi e segue incessantemente il filo del suo credo.
Di fondamentale importanza per tutti gli artisti non vedenti è la pratica guidata tattile che accresce in loro un patrimonio infinito di conoscenze atte poi a stimolare lo sviluppo di personali elaborazioni.
Grazie al personale talento e alla costanza nella pratica Andrea raggiunge importanti risultati e le sue opere divengono il simbolo che per fare basta volere e applicarsi, credere sempre in ciò che si fa e non mollare mai, un meraviglioso insegnamento per tutti.
Raffaella Ferrari
Critico d’Arte Internazionale