ALESSANDRA FAZIO

Alessandra Fazio nasce in Svizzera e presto si trasferisce a Monfalcone dove frequenta le scuole locali. L’interesse nei confronti dell’arte non tarda ad arrivare e le farà seguire poi un percorso dedicato ad essa iscrivendosi dapprima all’Istituto Statale d’Arte indirizzo tessitura. Finita la scuola l’artista continua la sua strada di approfondimento nei confronti dell’arte e la sua voglia di conoscenza, rivolta alle tecniche artistiche e al perfezionamento stilistico, la porteranno a frequentare corsi di Maestri di Pittura di spicco. Affinata così la tecnica legata al figurativo, che la vede esprimere il proprio talento attraverso nature morte e paesaggi, la Fazio cambia rotta e prova la sperimentazione  con stile informale, germogliano così cicli pittorici dedicati a: Stones, Esplosioni, I Planetari e Portali. I dipinti eseguiti per lo più olio su tela raffigurano e rappresentano le varie meditazioni sulla vita. Alessandra scruta ciò che le sta attorno e concentra la sua attenzione su oggetti che le producono e stuzzicano la fantasia.
La prima serie intitolata Stones è dedicata alle pietre, alla loro naturale sfumatura mono-cromatica che cambia in base alla luce, all’effetto dell’acqua e alle stagioni. Ma le pietre fanno emergere nell’artista altre tematiche, essa non si ferma nell’elaborazione e progettazione del quadro non si ferma semplicemente a quell’oggetto immortale, su di esso Alessandra riesuma la storia dell’uomo, l’utilizzo che esso ne fa e ne ha fatto nei secoli, stupore e meraviglia si mescolano ed emerge la loro intima essenza e simbologia. . Le pietre rappresentano la memoria della terra, ma sono anche il simbolo della stabilità e dell’equilibrio. La pietra è il nucleo divino presente nel nostro essere, è simbolo di una mente pratica e razionale e simbolo del passare del tempo. Alessandra appassionandosi agli oggetti presi in esame attua indirettamente ad essi una lettura della memoria dell’oggetto stesso.
Attraverso questi cicli l’artista sembra analizzare gli elementi fondamentali del genere umano, partendo dapprima dall’essenza dell’uomo stesso; la terra e il suo centro fatto di pietra; la pietra viene vista anche come interiorità dell’uomo è la sua anima. Abbandonato perché completato e realizzato questo ciclo, la Fazio sente l’urgenza di continuare su quel filone appena creato e che le ha dato anche la possibilità di uscire definitivamente dalle ristrettezze accademiche, così inizia a spaziare su considerazioni dedicate alla mente umana, alla su intrinseca creatività ed energia e va a sviluppare prima un tema intitolato Esplosioni poi la serie dei Planetari. In questo ciclo viene concesso spazio al mondo della fantasia, al mondo che ci sta’ sopra, l’ignoto, l’infinito, il mistero, tutto ciò che non si conosce ma si apprende, ciò che si riesce a vedere anche se in ombra, per poi rientrare nella vita, nel calore della propria famiglia, protetti ed avvolti dall’energia della propria casa. La verità suprema così sta nella semplicità e nella forma e non nella conoscenza complessa.
I quadri della Fazio dialogano e le chiavi della lettura stanno nel colore, nella forma anche se informale con echi figurativi lasciano trapelare il puro messaggio, la vera anima dell’arte, quell’arte fatta di piccoli respiri, quell’arte che si fa veicolo e parola dei pensieri intimi dell’artista.
Un viaggio, un’avventura dunque che va dall’analisi del microcosmo dell’uomo con la personale intimità e unicità di ogni singola persona, al percorso esplosivo della vita fino a trovare la leggerezza dell’esistenza e il calore e la bellezza delle piccole cose che ci dona la quotidianità della vita.
Dominanti in questi quadri sono le linee “puzzle” che stagliano la tela in grigi, azzurri tenui, intervallati da strisce di colore che vanno a mettere ancor più in risalto l’oggetto/soggetto del tema trattato. Accenni al figurativo sui fondi riequilibrano e vivificano l’informale e offrono allo spettatore la chiave di lettura dell’insieme dell’opera. I quadri della Fazio si arricchiscono e diventano ancor più materici grazie anche ad inserimenti di lamine d’oro, rame e argento che consegnano all’opera stessa ancor più valore e peso simbolico.
La maestria dell’artista sta’ anche nell’appassionata ricerca di echi cromatici, risonanze che si fanno sentire e vedere all’interno del quadro e che rendono l’impianto ricco d’armonia ed equilibrio.
I colori caldi nelle opere dell’autrice vengono sempre smorzati da piccoli inserimenti di colori freddi e viceversa. In merito alle prospettive e alle geometrie che compongono le opere troviamo un ottimo orientamento nei quadri sia nelle pennellate che nell’ubicamento degli oggetti designati a diventare protagonisti incontrastati delle rappresentazioni.
Molte volte i quadri ammirati da lontano sembrano rappresentare degli ingranaggi, una macchina che instancabile macina il tempo che scorre e scandisce le ore catturando e incatenando i pensieri. I quadri sviluppano il loro tema quasi sempre da un centro molto ricco e pregno di segni per alleggerirsi verso l’esterno. Il nostro sguardo viene catturato inevitabilmente e da esso si attiva una strada di decodifica dell’immagine.