ADRIANA GHIRALDO

Rassegna Culturale

“Arte in Villa Mabulton”

2012-2013

4 Novembre 2012

a cura di Raffaella Ferrari

Presenta

ADRIANA GHIRALDO

 

Nata a Udine il 3 ottobre 1970, vive e lavora a Rizzolo di Reana, nella stessa provincia.

Ha frequentato l’Istituto Statale d’Arte G. Sello di Udine, dove ha conseguito il diploma di Maturità d’Arte Applicata.

Da sempre appassionata e attratta dalle più varie espressioni artistiche, ha scelto come mezzo espressivo la pietra e la scultura.

Partecipa a numerose collettive locali e nazionali.

 

Dopo un lungo lavoro nel campo delle arti figurative a partire dagli studi di tessitura presso il locale Istituto d’Arte e varie proprie esperienze lavorative e sperimentazioni pittoriche, l’urgenza della Ghiraldo si dirige verso la scultura. La scelta è frutto di una personale necessità per esprimere percorsi di vita in cui vedono l’artista alla continua ricerca di stabilità, concretezza e continuità. La pietra è forte è dura, la puoi aggredire e le puoi imprimere energicamente il tuo pensiero. Probabilmente i retaggi culturali della Ghiraldo la direzionano a sviluppare la sua nuova espressione artistica a modulo, i soggetti della poetica artistica dell’autrice sono le varie forme concentriche inserite e modulate nelle pietre e ossa scelti.

Ciò che rimane della ricerca pittorica è il contrasto tra colori chiari e scuri che in scultura si traducono in pieni e vuoti.

Nella simbologia il Cerchio è simbolo della ciclicità delle cose, è l’immagine dell’eternità, il serpente che si morde la coda nel linguaggio alchemico rappresenta la rigenerazione; altresì il cerchio rappresenta la perfezione, la compitezza, l’unione, ciò che non ha rottura, è stato della sostanza primordiale, simboleggia armonia essendo sprovvisto di angoli e spigoli.

Ma il cerchio è anche simbolo dello spirito e dell’immortalità dell’anima, è il luogo sacro dove si concretizzano tutte le energie materiali e spirituali.

Certamentela Ghiraldoa fronte di tutti questi importanti significati insiti nel cerchio ha deciso di sviluppare e fissare a mezzo di questa forma la propria ben consolidata dialettica affidandole la sua missiva.

Ma non solo, grazie a questa figura armoniosa l’artista ha ottenuto nelle sculture un risultato di consonanza, equilibrio e inalterabilità tridimensionale dal grande effetto plastico.

Le figurazioni così ottenute, vibranti e originali, sono eseguite su materiali già esistenti, scelta dell’artista in contrapposizione voluta con la legge del consumismo e ancor più importante su pietre tipiche del nostro territorio come: Pietra Piasentina, Grigio Carnico, Rosso Verzenis Porfirico e Fior di Pesco.

Questo tornare indietro attraverso la scelta delle pietre o ossa per fare arte sanciscono un unione per antonomasia all’arte del centro America, in particolare gli stessi elementi tondeggianti sono proposti anche nella scultura della civiltà Maya, questa popolazione usava elementi tondeggianti e, nel calendario Maya, rigorosamente a forma esterna di cerchio, i simboli rappresentati internamente sanciscono la ciclicità della vita come: la semina, il raccolto, la posizione degli astri, etc…questa popolazione aveva sempre simboli circolari, come i paramenti  di re o guerrieri.

Tutta la fisicità dell’artista per la creazione delle sue opere d’arte è nota aggiunta alla ottima riuscita del suo intento ossia staccarsi del tutto dal già detto e già fatto, questo nuovo linguaggio scultoreo offertoci ineluttabilmente  ci conduce a far nostre queste opere e a inserirle nelle nostre vite come punti di stabilità, gioia e coscienza di ciò che siamo, illuminandoci nel condurci con la stessa energia a percorrere il nostro naturale cammino che è il cammino di tutti.

 

Raffaella Ferrari

Critico d’arte



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