“SU PEI MONTI”
17 DICEMBRE 2011
VILLA MABULTON GOLF CLUB
CHIASIELLIS, MORTEGLIANO (UD)
MARIO PIELICH
Mario Pielich è nato a Resia (UD).
Circondato sin dalla nascita dalle montagne della Val di Resia e sviluppata da subito una forte sensibilità e amore nei confronti di ciò che il suo sguardo incrociava in ogni attimo della sua vita, la sua urgenza diventa la necessità di tradurre a mezzo pittura il suo mondo.
Rapido Mario si iscrive a corsi d’arte tra cui: Corso d’Arte presso il Castello Sforzesco di Milano e il Corso pressola Scuolad’Arte Figurativa di Udine, entrambi i corsi lo portano ad approfondire la conoscenza della tecnica pittura e a lanciare le fondamenta nei confronti dei grandi risultati ottenuti negli anni a venire, costituiti da profonde prospettive, l’uso dei chiaroscuri dal sicuro effetto e di tonalità cromatiche ricche ed avvolgenti.
Pielich è cantore di un mondo incontaminato, dove sembra che l’uomo e la natura abbiano trovato il perfetto equilibrio fatto di armonia, amore e conseguentemente di rispetto.
Da questi quadri si evince in ogni singola pennellata l’amore di Pielich per la sua terra, la sua roccia, i suoi colori durante i cambi stagionali e … quell’aria che si fa respirare, limpida, fresca, pulita, avvolgente e tagliente lassù nelle vette dove le aquile volano e dominano la scena.
La tavolozza si arricchisce di colori trasognanti dati da cieli contenenti bianchi, azzurri e rosa, l’artista conferisce al soggetto ritratto un’altra dimensione quella dei sentimenti.
Flora, Fauna e Uomo uniti insieme nel rispetto reciproco.
La profonda conoscenza di Pielich nei confronti dei fenomeni della natura lo portano ad esprimere in maniera magistrale sia i vari cambi stagionali che i diversi colori e le varie gamme di intensità della luce che si riscontrano in montagna nell’arco di poche ore giornaliere.
Il rosa, tipica colorazione della roccia dolomia data da residui di conchiglie e coralli frantumati dentro essa, si trasferisce nei cieli delle montagne ritratte, i cieli poi si riflettono sulla superficie della neve, sulle case, sull’acqua, sui boschi e tutto viene continuamente assorbito per poi essere rigettato e liberato nell’aria.
Ogni elemento ritratto dall’artista diventa denso all’interno della sua pittura, palpabile, vero e, se per un attimo decidiamo di chiudere gli occhi nell’atto della contemplazione di questa pittura non possiamo far altro che farci percorrere da un brivido piacevole di energia positiva.
Inevitabilmente ammirando queste opere si sentono alle orecchie i suoni ovattati della montagna, gli echi e i rimbombi dei suoni delle campane nelle valli, i profumi dei fiori o del fieno appena tagliato, la terra che trasuda la brina poggiatasi durante la notte e le foglie che abbandonano l’ultima goccia di rugiada appena il sole inizia a scaldarle. E li, che ti guarda maestosa, immobilela Montagna, lei osserva ciò che le accade attorno, con la sua grande imponenza e sembra voglia proteggere ciò che vive ai suoi piedi o che la vive interamente come l’uomo, che se rispettoso è sicuramente il migliore dei suoi figli. Mario Pielich con la sua arte ineluttabilmente ha trovato tutte le chiavi di lettura da consegnarci per stimolare, anche il meno colto fruitore, ad amare la natura e tutte le sue sorprendenti sfumature.
Raffaella Ferrari
Critico d’arte e curatrice di eventi