Massimo Zanetti: ‘In meno di un minuto’ commento critico a cura di Raffaella Ferrari.

Massimo Zanetti: ‘In meno di un minuto’ commento critico a cura di Raffaella Ferrari

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inaugurata la messa in opera del quadro: ‘In meno di un minuto’, dell’artista massimo Zanetti alla presenza del Segretario Generale della UIL Pierpaolo Bombardieri e Rocco Palombella Segretario Generale UILM e del Segretario Regionale UlL Veneto Roberto Toigo.

In meno di un minuto’

2024, olio e acrilico su tela, cm 160×130

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commento critico a cura di

RAFFAELLA RITA FERRARI – critico dell’arte e curatore

Nell’opera informale: “In meno di un minuto’, dell’artista Massimo Zanetti, si evince un realismo crudo e diretto, atto a denunciare, a gran voce, l’insidioso e ancora irrisolto epilogo di tante vite spezzate durante le ore di lavoro. Attraverso una fusione di elementi grafici e simbolici, l’artista elabora un’opera d’impatto che richiama l’attenzione sul tema delle morti avvenute ingiustamente, argomento attuale e urgente da risolvere, non ammissibile in epoca contemporanea.

Gli elementi visivi della creazione artistica del maestro Zanetti, pluri-premiato a livello nazionale e molto apprezzato dalla critica, si rivelano come pennellate di Verità allarmante su una tela che ospita la testimonianza e memoria di vite tragicamente interrotte. Due linee rosse, accese e insidiose, tagliano il campo visivo che si trasforma in simbolo di un’incursione del destino che non conosce pietà, com’anche rappresenta il sottile filo che ci lega alla Vita. Macchie nere, dense e penetranti, si stagliano come sentinelle di dolore e disperazione, narrando, con il loro colore intenso ed in alcune parti frammentato, il dramma oscuro. Il quadro così si divide per associazione, come il destino stesso, in due correnti di forza, ascendenti e discendenti, che trascinano con sé le storie concatenate di coloro che hanno perso la vita e il dramma di chi attende ancora a casa il ritorno del proprio caro. La denuncia artistica di Zanetti ha l’intento di scuotere l’osservatore e di costringerlo a confrontarsi con la cruda realtà delle tragedie umane, che si consumano lontano dagli occhi del mondo, con la speranza di attivare la giusta consapevolezza collettiva non solo per denunciare i fatti inammissibili, ma anche per agire tempestivamente in contro-forza e presenza fattiva affinché questo non accada più. La chiave di lettura atta a facilitare la decodifica del segno carico di energia e visibilmente gestuale, è consegnata allo sguardo che si sofferma su stralci di quotidiani brucianti nel significato e fusi nella tela come brandelli di verità e che non possono essere ignorati. Questi inserimenti grafici come: “Zero morti sul lavoro”, ‘In meno di un minuto’ e ‘Morte sul lavoro, cosa fare’ spezzati, poggiati, allineati alle linee rosse dal colore vibrante del sangue, acquisiscono ancor più forza in quanto simbolo della ferita aperta nel tessuto della società. Ed ecco il grido di sfida contro l’ingiustizia e l’indifferenza, il simbolo della lotta per la dignità e la sicurezza, decodificato a urlo tonante che squarcia il silenzio di chi in silenzio guarda senza agire, un monito dunque contro l’apatia e la negligenza che troppo spesso accompagnano il mondo del lavoro. Eppure, anche in mezzo alle tenebre, una luce bianca e rarefatta permea la tela, segno di speranza e rinascita. È un raggio di luce nel buio, un segno tangibile della resilienza umana di fronte alle avversità e alle tragedie che, nonostante le ferite e le conseguenti cicatrici sempre visibili di quel doloreinvita a non chiuder mai la via verso la palpitante vita. In questo ‘affresco’ del dolore e di quella flebile luce di speranza che è sopravvivenza, Massimo Zanetti ci invita a riflettere sulla fragilità della nostra esistenza e sulla nostra responsabilità di fronte alle ingiustizie. Il suo quadro non è solo un’opera d’arte, ma un grido di protesta e un appello all’attenzione rispetto questo tema, un’esortazione contro l’indifferenza e un inno alla libertà di denunciare… affinché non accada mai più, stimolando così la presa di coscienza collettiva.



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