CARLO MORETTI

11 SETTEMBRE 2011

VILLA MABULTON CHIASIELLIS

GOLF CLUB

Carlo Moretti originario di Mantova e residente in un paese al confine con Modena è un pittore e un poeta di grosso calibro riconosciuto a livello nazionale e internazionale.

Personalità proteiforme, curiosa e operosa nella promozione della cultura a tutti i livelli: è Presidente dell’Associazione Artistica EUTERPE. Ha vinto vari premi e ha avuto tantissimi riconoscimenti tra cui i più importanti sono: Medaglia d’oro del Presidente della Repubblica A. Ciampi, Medaglia d’oro di sua Santità Giovanni Paolo II. Finalista al premio “Arte” Mondadori e tant’altro. Al suo attivo ha più di 200 mostre tra collettive e personali. Nel 2004 ha pubblicato il libro di pittura e poesia: “Nel sottobosco degli Haiku” e ha vinto, nello stesso anno, il concorso di poesia “Città Castello”.

Il filo conduttore tra la sua poesia e la sua pittura nasce sotto il segno dell’Haiku, poesia giapponese che ha origine nel XVII secolo e che deriva dal Tanka, componimento poetico di 17 sillabe che risale al IV secolo.

 

 

 

 

Grandi appassionati di Haiku nella storia contemporanea furono Jack Kerouac (Gli uccelli cantano/ nel buio./-Alba Piovosa.) e Jorge Luis Borges (La Luna nuova/ lei pure guarda/ da un’altra porta), e anche un testo del cantautore siciliano Franco Battiato si intitola “Haiku”.

C’è molta cultura Zen alla base della poesia Haiku, il cui intento è quello di far tornare il linguaggio alla sua essenza pura, ovvero alla sua nudità.

E poiché l’energia vitale è movimento, anche l’Haiku, seppure nella sua semplicità, dovrà permettere a questo movimento di esprimersi attraverso le sillabe e di esprimere a sua volta l’esigenza dell’uomo di essere un tutt’uno con la natura.

L’Haiku è una sorta di cerchio, ha un inizio, una vita e una fine, tema prima frase, sviluppo del tema seconda frase, conclusione terza frase.

La mancanza di nessi evidenti tra i versi lascia spazio ad un vuoto ricco di suggestioni, quasi come una traccia che sta al lettore completare, ed è qui che entra in gioco lo sviluppo della pittura di Moretti.

 

Nel sottobosco degli Haiku

 

Siedo e lascio

Che l’eco mi raggiunga

 

Nel tuo vuoto

Le mie fantasie tessono

 

 

Occhi chiusi.

Occhi aperti:

Solo ombre.

 

Si aprono crepe…

Forse ne spunteranno

Fiori…

 

Lampo di luce

Nell’ombra:

è solo un fiore

 

Sul foglio

Nessuna traccia di figura:

si muove la mente

 

E

Nasce questa critica, che vuole essere un racconto.

Le opere di Moretti portano come supporto tela, cartoncini, ma per lo più legno naturale; i suoi colori sono vivaci, caldi e avvolgenti, oli, pigmenti e vernici, piegati alla sua urgenza di esprimere prontamente il suo pensiero, come sono rapidi e istantanei i tratti del suo pennello, comparabili allo svolgimento di un Haiku.

Moretti tratta innumerevoli tematiche esse sono: l’acqua, le rocce, i fiori, il sole, le nuvole e le stelle, gli animali, le piante, il mare e il vento, le donne e insieme a tutto ciò, il dolore e la gioia dell’uomo.

 

 

L’artista si colloca, anima e corpo in un’unità inscindibile, nella condizione estatica della contemplazione.

Prevalentemente l’opera del Maestro è su legno, legno grezzo, non trattato mantenuto, conservato nella sua essenza, ruvido, grezzo e atto ad assorbire e ricevere il colore nelle sue porosità, nelle sue piegature, nella sua profondità.

Proprio attraverso questo procedimento egli risolve in pittura due principi estetici che regolano la produzione dei componimenti poetici Haiku essi sono: Yùgen che è tutto ciò che c’è di misterioso e profondo (assorbimento del colore) e il Wabi che è la povertà e naturalezza, in questo caso è il supporto, il legno volutamente lasciato grezzo e naturale, senza alcun speciale pre-trattamento prima della messa in opera.

Attraverso l’arte Carlo si proietta nel mondo ed esprime tutte le sue paure, le sue curiosità, la sua sete e fame di sapere, lo stupore verso la vita, l’imprevisto, il suo vissuto, la sua storia personale e la sua posizione in questo mondo.

Nelle opere l’autore cerca sempre di inserire il vuoto, le pause, il senso che tutto è destinato a finire, come la nostra vita, proprio questi ultimi elementi rispecchiano l’estetica Zen, onnipresente nelle opere di Moretti.

Le scene proposteci in maniera minimalista, con richiami alla natura e alla vita quotidiana, hanno un esemplare carica di armonia ed equilibrio e trasudano sensazioni, stati d’animo ed emozioni segrete e vibranti di Carlo.

 

 

 

 

 

L’opera di Moretti rientra così nello spirito della filosofia Zen che anima l’Haiku e anche tutta la sua incommensurabile produzione.


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