STEFANIA ZANUTTA

Stefania Zanutta
PULSAZIONE D’AMORE

Stefania Zanutta nasce a Udine nel 1973. Nasce con una malformazione al cuore che verrà poi operata all’età di 5 anni e mezzo. Proprio questa situazione fisica la porta ad avere un atteggiamento diverso nei confronti della vita e il suo rispetto nei confronti del corpo la incita ad amarsi in modo molto forte per preservarla, sapendo che essa è un dono meraviglioso. Questo modo di affrontare  la vita la porta ad essere più profonda nei confronti dei sentimenti, ama la semplicità delle piccole cose, e viene trascinata inevitabilmente ad allontanarsi dalle sofferenze, dando il peso giusto agli eventi che accadono. I genitori forti e coscienti della “difficoltà” della piccola cercarono sempre di assecondarla e l’avvolsero in un ambiente di normalità dove il suo “essere” divenne parte normale ed integrante della quotidianità. Gli stessi genitori l’iniziaronoall’arte, il padre ha sempre dipinto e la madre ha sempre seguito le due figlie nella creazione pratica. Stefania ringrazia ogni giorno di essere nata così e ancor più ringrazia il destino di averla fatta accogliere in una famiglia così speciale. Sin da piccola dunque nutre un grande interessamento nei confronti della creatività e trova la sua strada esprimendosi attraverso la pittura. Ciò che la interessa è il colore, il suo uso e l’accorpamento delle tinte. Inizialmente, ritrarre animali e paesaggi allenano Stefania alle dimensioni e prospettive e al calibramento dell’armonia del colore che poi, anche se con soggetti diversi, ritroverà nell’attuale percorso informale. Dall’adolescenza fino ai 17 anni frequenta il Conservatorio in particolare i corsi di Violino e Pianoforte stimolando ancor più l’armonia e le pause in senso globale. Alle scuole medie la grande fortuna dell’artista è stata quella di incontrare una maestra di immagine, ed anche nipote di Afro Basaldella, che credendo in lei e seguendola di conseguenza con tanta attenzione, la spinge e la stimola a perseguire le sue sperimentazioni sul colore. Durante le scuole Magistrali, invece incontra un sistema di insegnamento artistico molto chiuso e accademico dove si basa tutto sul disegno dal vero dunque paesaggi e ritratti a pastello. Chiuso questo primo ciclo di studi la Zanutta si iscrive all’Università di Lingue scegliendo inglese e spagnolo, sostenuta dalla vicinanza di una docentestimola ulteriormente la positività verso la cura nei confronti delle passionicome nei confronti dell’ arte e della vita.Tanti sono i progetti e i sogni nel cassetto della Zanutta tra cui la pubblicazione di un libro illustrato e rivolto ai bambini delle scuole elementari sulle lettere dell’alfabeto, in cui ogni lettera è correlata da una storia inventata. Il percorso artistico di Stefania è anche arricchito dai tanti studi affrontati sulla storia dell’arte, in particolar modo è sempre stata attratta da Kandinsky e Pollock per la libertà di espressione nei confronti degli accademismi, con il conseguente raggiungimento volto all’autonomia stilistica. Un altro personaggio chiave nella vita di Stefania è il marito Umberto, primo e unico amore, un altro tassello veramente positivo, marito attento e che l’ha fatta sentire sempre speciale e l’ha sempre assecondata in tutto sia nelle scelte di vita che dell’arte. In particolar modo Umberto incita continuamente Stefania a sviluppare e approfondire questa inclinazione, in quanto lui crede profondamente in quello che la moglie fa. Nato il figlio Raffaele, la gioia di tutti, Stefania riprende il cammino che precedentemente i genitori avevano fatto con lei e coinvolge il figlio nelle proprie creazioni artistiche, alcuni dei suoi quadri difatti sono fatti a quattro mani.Attualmente la Zanutta vanta alcune partecipazioni a premi e mostre collettive. La mostra presso la Galleria Artemisia sarà così la seconda mostra personale tenuta dall’artista in quanto la prima si è svolta presso L’agriturismo: “La di Mariute”. In questo ultimo anno ci sono state importanti pubblicazioni come nella Rivista Bimestrale Internazionale d’Arte: “International Urbis et Artis” (RM), in cui è presente anche con le quotazioni e  nella:“La Vetrina dell’Arte Italiana”. Prossimamente due suoi quadri partiranno per Dubai dove, essendo stati selezionati da un attento Comitato Scientifico verranno esposti ad unamostra collettiva internazionale dell’arte contemporanea organizzata dalla Galleria Secolo Gallery con sede presso l’Hotel Hilton di Sharjah, e andranno ad affiancare grandi maestri storicizzati. L’evento è patrocinato dalla Camera di Commercio Italiana negli Emirati Arabi e dal Consolato Generale dell’Ambasciata Italiana negli Emirati Arabi. L’arte della Zanutta è stata apprezzata sia dalla Critica che dai fruitori.

I temi trattati attualmente nella poetica artistica della Zanutta approfondiscono il mare e le rose. Per uno dei padri della psicologia del profondo, C.G. Jung, “ciò che noi chiamiamo simbolo è un termine, un nome, o anche una rappresentazione  che può essere familiare nella vita di tutti i giorni e che tuttavia  possiede connotati specifici oltre al suo significato ovvio e convenzionale. Esso implica qualcosa di vago, di sconosciuto o di inaccessibile per noi”. E “Poiché ci sono innumerevoli cose che oltrepassano l’orizzonte della comprensione umana, noi ricorriamo costantemente all’uso di termini simbolici per rappresentare concetti che ci è impossibile definire o comprendere completamente. Questa è una delle ragioni per cui tutte le religioni e le tradizioni esoteriche impiegano un linguaggio simbolico o delle immagini”.  (v. C.G. Jung “L’uomo e i suoi simboli”).La simbologia sarebbe dunque la vera chiave per comprendere il mondo spirituale e quello psicologico.  L’uomo avrebbe infatti bisogno di simboli per afferrare ciò che altrimenti non sarebbe rappresentabile e li produrrebbe lui stesso inconsciamente e spontaneamente (per Jung i simboli sarebbero infatti il linguaggio dell’inconscio e i sogni i suoi mezzi di comunicazione). La simbologia del mare sicuramente parla di rinascita e si lega anche al liquido amniotico del grembo materno che c’immerge per nove mesi per poi farci emergere alla vita. L’acqua, infatti, c’induce a rallentare i nostri ritmi, c’induce ad ascoltare in silenzio le emozioni e le sensazioni del nostro corpo, riportandoci alle origini, in altre parole ad una situazione assolutamente naturale senza condizionamenti esterni. L’acqua viene espressa come principio cosmico femminile, anima del Mondo, Madre per eccellenza, genitrice di vita. E’ l’elemento che mette in comunicazione, crea un ponte tra lo spirito e la materia. Quest’aspetto femminile lo esprime attraverso attributi di passività, accoglienza, recettività. Se l’acqua è simbolo della vita e la vita nasce dall’amore, l’acqua è anche simbolo dell’amore che, come l’acqua abbraccia senza stringere. E così quale tema più azzeccato poteva approfondire la Zanutta se non l’acqua? Acqua parla di amore, è simbolo della madre, dunque le origini della famiglia, per ciò ho voluto approfondire la biografia di Stefania per far capire quanto la sua vita influenzi la sua espressione e, tutto l’amore che contorna e che è proprio dell’artista, inevitabilmente viene rimandato attraverso la sua arte. L’attimo creativo diviene così parte e principio di esternazione di una forte emozione che deve assolutamente trovare sfogo. Molto spesso la visualizzazione di un sentimento provato dall’artista non è chiaro, c’è, è un piccolo embrione che alimentato prenderà forma e, nel momento in cui diventa forte, raccoglie la sua energia e guida Stefania all’esternazione attraverso il mezzo pittorico, a quel punto entrerà in gioco anche la tela che accoglierà l’emozione dell’artista guidandola al proprio “riempimento”. Il mezzo pittorico dunque è il modo migliore per esternare l’emozione che la Zanutta comunque prova nella sua quotidianità. Tante sono le situazioni che fanno vibrare o Pulsare d’Amore il suo cuore e la realizzazione di questi appunti avviene attraverso il pennello e la matericità apposta nelle stesse tele.  Passando poi alla tecnica e alla sperimentazione artistica, attuata attraverso questo ciclo di pittura da parte della Zanutta, oltre all’incessante ricerca della luce, della trasparenza e dell’armonia del colore, ma anche della prospettiva e dei bilanciamenti armonici delle proporzioni, i materiali da lei usati come acrilici, cristalli, gessi, etc.. creano una bidimensionalità attenta all’insieme e illustrano emblematicamente anche i vari “stati d’animo” del mare stesso, quieto o visivamente agitato, visto dall’alto o  riprodotto in uno spaccato descrittivo della sua essenza. Il continuo Urlo alla vita e all’amore prende anche altra forma, quando la Zanutta, avuta una richiesta da un committente per l’esecuzione di un quadro da donare ad una coppia che festeggiava le seconde nozze, sceglie il tema dell’amore LE ROSE,  per suggellare questo importante momento. In base al colore usato per la realizzazione dell’elemento floreale l’artista esprime: purezza, passione o civetteria. Le rose seguono uno schema ben preciso rispetto al loro posizionamento nelle tele, anche se seguono comunque la parte istintuale dal passaggio mentale alla realizzazione materiale. La Zanutta con la realizzazione del ciclo dedicato alle rose si diverte e attiva inconsciamente i giochi creativi fatti da bambina con la mamma e la sorella. Un ultima nota da fermare nell’arte della Zanutta è la sua firma, anche questa un simbolo, un cuoricino leggermente allungato con un occhiello sotto, lo stesso occhiello funge da spioncino ed  invita il fruitore a guardare dentro al suo cuore filtrando tutto attraverso una  PULSAZIONE d’AMORE.

Raffaella Ferrari
Critico d’arte